martedì 23 gennaio 2018

Affinché non ci siano più vittime o carnefici condannati per via mediatica
























CLICK NEWS LA STAMPA MATTIA FELTRI

Non essendo un professionista del settore,non ho idea di come si possa e si potrà mantenere il più stretto riserbo su avvenimenti del genere,semmai un giorno ci riuscirete,dubito fortemente a riguardo,datevi dei paletti nel dare le notizie rinunciando ai dettagli,ad esempio su questa inchiesta bastava citare la ragazza,il sospetto abuso sessuale,la città,e il tema con cui aveva raccontato la violenza all'interno della famiglia.direi che era sufficiente,ovviamente di contare sulla riservatezza dell'insegnante,del Preside,etc,etc.

Ma nel tritacarne mediatico,nel quale c'è competizione nel seminare dettagli,complice lo share e la relativa pubblicità che gravita attorno,ci possono essere speranze che la storia non si ripeta?

Secondo me è impossibile,è quello che la gente vuole,un po' come nelle code sulle strade quando capita un grave incidente,soffermarsi nel catturare le immagini con lo sguardo o con un smartphone è una pratica diffusa,tutto fa spettacolo purtroppo nella società dell'immagine,non sarà una vittima o un carnefice di questa storia a far mutare queste pessime curiosità.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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